Chiesa di San Francesco
La comunità francescana presente in Faenza fin dal 1231, si stabili come era nella tradizione, vicino alla periferia della città di Faenza. La chiesa era dei cosiddetti frati Gaudenti di Santa Maria Gloriosa. Solo nel 1271 fu edificata una costruzione in stile gotico dedicata a San Francesco, con interno coperto a travi. Di questa chiesa resta solo una bella porta laterale sul fianco destro, con arcata gotica a ghiere rientranti e motivi decorativi in cotto, chiamata anche" la porta del perdono"; L'interno era ricoperto da affreschi con maestranze locali; ne rimangono solo alcuni frammenti. Ora nel museo adiacente la chiesa ci sono ancora dei resti del primo trentennio del 1500 con diverse pale d'altare.
Una cosa a parte è rappresentata dalla Cappella del Immacolata Concezione, costruita negli anni 1714 -16 su progetto di Carlo Cesare Scaletta. Si innesta nella vecchia chiesa gotica e costituisce un esempio del tardo barocco locale. Ornata di stucchi e con splendido altare marmoreo disegnato dal bolognese Alfonso Torreggiani, in essa è conservata la tavola risalente alla fine del 1200, prossima alle icone bizantine dell'area veneta adriatica. Venerata come Madonna della Concezione, è oggetto di grande devozione fin dalla prima metà del 1500, tanto è vero che la cappella a lei dedicata è stata eretta a santuario mariano diocesano.
Nella metà del XIII secolo la chiesa di San Francesco viene riedificata da maestranze locali, Raffaele e Gian Battista Campidori, oltre a Giovan Battista Boschi. Nel 1752 si completa la struttura architettonica.
La facciata invece, dai richiami borrominiani, è ultimata nel 1751 e si
deve probabilmente, a Giovan Battista Boschi.
L'interno di eleganti forme composite è ad aula con Cappelle laterali, più apie quelle verso il Presbiterio, che si caratterizza per la presenza di quattro colonne libere.
Di particolare pregio sono i confessionali e il pulpito con ricchi intagli che racchiudono tele di Giovanni del Buono e Giuseppe Marchetti, a cui si devono anche i quadri della via Crucis.
Nell'ancona absidale grande e luminosa tela con le Stigmate di San Francesco del bolognese Pietro Fancelli. Pregevole anche il coro ligneo con intarsi e l'organo seicentesco di Antonio Colonna dal Corno, sulla cantoria di sinistra.
La chiesa conserva un ricco patrimonio di arredi sette- ottocenteschi, legati al culto del Immacolata Concezione e conservati nel museo annesso al convento. Si ricorda il fastoso baldacchino processionale settecentesco, un trono eucaristico in legno intagliato e dorato e la residenza processionale della Concezione in argento sbalzato su disegno di Tommaso Minardi ed eseguita dal argentiere F. Tomba nel 1840, oltre a tessuti, paramenti e argenterie.
Vicino al convento inoltre, sorge il monastero Santa Chiara delle nostre sorelle Clarisse, assistite spiritualmente direttamente dai nostri frati e anche dalla Diocesi. Le sorelle, che attualmente sono otto, con la loro presenza e il loro servizio in città testimoniano il "primato di Dio", la gioia di una vita spesa nella lode al Signore e nella disponibilità a quanti presso il monastero cercano un ascolto, un punto d'appoggio per il proprio cammino spirituale
Per chi volesse approfondire segnaliamo i seguenti testi:
· Gino Zanotti, Faenza Chiesa e Convento di San Francesco, storia e arte. Assisi 1993, Porziuncola editore.
· Pietro Lenzini, San Francesco in Faenza, note storico artistiche sulla chiesa e Convento. Faenza tipografia Faentina 1986
· Pietro Lenzini e Anna Tampini, la Cappella della Concezione, terzo centenario 1716 - 2016 Convento San Francesco. Faenza tipografia Faentina